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🇵🇸 Abbiamo partecipato al presidio in solida

🇵🇸 Abbiamo partecipato al presidio in solidarietà al popolo palestinese e per urlare a gran voce che quella in corso da decenni è una vera e propria operazione coloniale.

La violazione ripetuta degli accordi internazionali (su tutti quello di Oslo del 1994), l’occupazione illecita delle terre, gli attacchi militari sulla popolazione civile, l’embargo nei confronti dei palestinesi su beni di prima necessità e sui medicinali sono solo alcuni degli elementi caratteristici dell’apartheid e della pulizia etnica che Israele sta portando avanti.

Non chiamiamola guerra perché non ci sono eserciti ad armi pari a contrapporsi.

È un genocidio.

#freepalestine #savesheikhjarrah #palestina #savepalestine #palestinalibre #gaza #jerusalem #israelapartheid #endisraelioccupation #boycottisrael #anticolonialismo #antisionismo #dirittiumani

PERCHÉ UNA LEGGE CONTRO LA TRANSFOBIA? 🏳‍

PERCHÉ UNA LEGGE CONTRO LA TRANSFOBIA?

🏳‍🌈 In Italia le discriminazioni nei confronti delle persone transessuali e transgender sono ancora largamente diffuse e in tutti i contesti della società: nell'ambito familiare, nei luoghi della formazione e nel mondo del lavoro, partendo da aggressioni verbali e pratiche discriminatorie fino ad arrivare a veri e propri atti di violenza, considerando inoltre la vasta presenza di pregiudizi che associano le persone trans con la prostituzione.
✊🏽 Una legge che tuteli le persone trans sia penalmente che attraverso misure di sostegno, serve affinché avvenga un netto cambio culturale sia nella società civile, sia nelle istituzioni, idoneo a distruggere il muro di indifferenza nei confronti delle discriminazioni basate sull'identità di genere.
Sicuramente quindi la legge Zan non contiene al suo interno tutti gli elementi per un adeguato contrasto alle discriminazioni al di là della repressione penale. Tuttavia è un primo passo essenziale per inserire anche l'identità di genere tra le fattispecie oggetto di discriminazione.

#omobitransfobia #icoloridelddlzan #zan #lgbtqi #lgbt

🇵🇸 Che succede in #Palestina? In questi ult

🇵🇸 Che succede in #Palestina?

In questi ultimi giorni si sta consumando l'ennesima strage per mano del governo israeliano nei confronti della popolazione palestinese. Di fronte alle informazioni fuorvianti dei media italiani e internazionali, lo stato di Israele brucia case, terreni, aggredisce civili (adulti e bambini).

Per questo e per saperne di più, alle ore 18.30 saremo in diretta sulla nostra pagina Instagram con @balsamas per approfondire meglio quanto sta accadendo in questi giorni, e quali ne sono le cause storico-politiche!

Una piazza per i diritti di tutt*, sicura per tutt

Una piazza per i diritti di tutt*, sicura per tutt*!

😷 ricorda di portare con te la mascherina e l'igienizzate per le mani.

🤒 se nei giorni precedenti hai avuto febbre, sintomi influenzali o contatti a rischio di contagio per Covid19, puoi far sentire la tua voce per i diritti da casa: esponi la bandiera rainbow dal balcone e aiutaci a diffondere i contenuti divulgativi sulla legge Zan.

️‍🧍‍♀️❤🧍‍♀️ mantieni una distanza di almeno 1,5m dalle altre persone durante la manifestazione, e chiedi a chi ti sta intorno di farlo.

La pandemia da Coronavirus sta causando tanta sofferenza in tutto il mondo, alimentando le disuguaglianze a scapito di quelle persone che già erano marginalizzate ed escluse dal diritto al lavoro, alla casa, alla salute, all'istruzione... Tra queste ci sono tante persone LGBT+, disabili, donne, povere, migranti. Fratelli e sorelle con cui e per cui stiamo scendendo in piazza. Fermiamo il contagio e rendiamo questa manifestazione accessibile e sicura!

🇵🇸 Abbiamo accolto l'invito della Comunità

🇵🇸 Abbiamo accolto l'invito della Comunità Palestinese a scendere in piazza per denunciare e condannare il massacro del popolo palestinese.

Ci vediamo venerdì 14 maggio alle ore 17.30 a Piazza Prefettura

#freepalestine #savesheikhjarrah #palestina #savepalestine #palestinalibre #gaza #jerusalem #israelapartheid #endisraelioccupation #boycottisrael #anticolonialismo #antisionismo #dirittiumani

Scendere in piazza per manifestare per i propri di

Scendere in piazza per manifestare per i propri diritti non è possibile per tutt*, e in questo ultimo anno l'abbiamo imparato bene. Il rischio di contagio da Covid19 impedisce a molt* di muoversi liberamente, altr* invece non possono allontanarsi dal proprio posto di lavoro o dalla propria abitazione. Le loro voci e le loro rivendicazioni devono risuonare ancora più forte!
Il 15 maggio ci impegneremo per mettere in atto tutte le precauzioni anticontagio, perché tutt* si sentano sicur* di attraversare questa mobilitazione. Da casa, ciascun* può partecipare alla mobilitazione nazionale (oltre che aiutandoci con la diffusione) esponendo una bandiera, una girandola, un festone rainbow dalla propria finestra o balcone, e pubblicando la foto con #BariperddlZan e #leggeZanemoltodipiu

In questi giorni a Gerusalemme Est sono in corso v

In questi giorni a Gerusalemme Est sono in corso violenze a carico dei civili palestinesi da parte dei militari israeliani, con oltre 700 palestinesi feriti a seguito degli sfratti del quartiere arabo di Sheikh Jarrah.

Lo stato d'Israele è ancora oggi uno stato illegittimo che ha violato gli accordi internazionali occupando gradualmente interi territori appartenenti ai palestinesi.

Nel corso degli ultimi 60 anni i palestinesi hanno perso ogni forma di controllo sul territorio, il tutto aggravato da innumerabili abusi di potere da parte dello stato sionista. Si parla di crimini di guerra, contro l’umanità, atti di tortura molto simili a genocidi, messi in atto davanti agli occhi inermi del mondo: solo l’anno scorso, in piena pandemia, l’esercito israeliano bloccava rifornimenti di viveri e di farmaci verso i territori abitati da palestinesi.

Come prova del potere incontrollato che lo stato di Israele esercita nei confronti del popolo palestinese, vi è la recente sentenza del febbraio 2021 attraverso cui si ordina lo sfratto di intere famiglie palestinesi nella zona di #SheijhJarrah, le cui proprietà dovranno essere cedute a coloni israeliani. L'esercito sionista, sta tutt’ora perpetuando azioni di violenza contro la popolazione palestinese, attaccando i credenti rinchiusi nei luoghi di culto portando il popolo palestinese a soffrire per l’ennesima volta l’ingordigia e le manie di onnipotenza di Israele. Ci sono anche testimonianze di violenza da parte del popolo israeliano stesso, frutto di una incessante politica di intolleranza che affianca lo sviluppo dello stato di Israele.
Ciò che però appare chiaro è quanto la narrazione giornalistica neghi quellanche è una vera e propria pulizia etnica, narrando la violenza ai danni dei palestinesi come frutto di scontri tra due popoli tra loro alla pari.
Ci auguriamo che le istituzioni dei paesi occidentali condannino ciò che sta accadendo in questi giorni e dimostrino supporto nei confronti del popolo palestinese.

Oggi la Regione Puglia ha finalmente dato attuazio

Oggi la Regione Puglia ha finalmente dato attuazione alla Delibera AIFA del settembre 2020 , autorizzando il centro di disforia di genere del Policlinico di Bari alla somministrazione gratuita delle terapie ormonali ai cittadini transgender presi in carico dal DayHospital.

Dal 1 Ottobre 2021 infatti le spese saranno a carico del Sistema Sanitario Nazionale e non più a pagamento.

Sono ancora troppo pochi i centri specializzati, in particolar modo nel Sud Italia: serve un finanziamento continuativo, che si lavori per accorciare le liste di attesa e che si possa procedere al ritiro dei farmaci anche nelle farmacie al di fuori di Bari città.

‼️Per misoginia si intendono tutte quelle disc

‼️Per misoginia si intendono tutte quelle discriminazioni e violenze che vedono come motivazione l'odio verso il genere femminile.

⚠️La nostra società è ancora patriarcale, ciò comporta numerose disuguaglianze tra i generi, prima fra tutte la larga esclusione dal mondo del lavoro: nel sud Italia circa il 50% delle donne è disoccupata, percentuale che si alza tra le madri al 70%.

🛠️Alla base di queste ingiustizie sociali esiste, spesso, la convinzione, di singoli o istituzioni, che la donna valga meno nell'ambito lavorativo e sia più "adatta" al lavoro domestico, ovviamente non retribuito.

❌Sono le stesse convinzioni che negli anni hanno portato alcuni gruppi a perpetrare vero e proprio odio contro le donne che non rispettavano in qualche modo i canoni patriarcali: a Savona nel mese di Gennaio è stato arrestato un giovane uomo pronto a inscenare un attentato terroristico proprio su queste basi, le stesse dietro gli attentati di Toronto nel 2018 e di tanti altri dagli anni '70 in poi.

⚖️Per questo, la legge Zan introduce la misoginia come aggravante nel codice penale. Un passo giuridicamente importante, che dovrà essere accompagnato da un forte impegno di tutta la società per abbattere le radici culturali delle disuguaglianze che ogni giorno viviamo.

Sabato 15 Maggio alle ore 18 presso largo Giannell

Sabato 15 Maggio alle ore 18 presso largo Giannella, sul lungomare di Bari >> per la legge Zan e molto di più: non un passo indietro! Nel rispetto delle norme anti contagio, con il giusto distanziamento per la salute di tuttə, saremo in piazza per portare la nostra voce e costruire un arcobaleno umano. Raggiungici indossando una maglia ROSSA, ARANCIONE, GIALLA, VERDE, BLU o VIOLA oppure esponi la tua bandiera rainbow dal tuo balcone/finestra e seguici sui social!

Il disegno di legge per la prevenzione e il contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità è ostaggio in Parlamento, è contrastato dalle forze più reazionarie del Paese. Al centro di un feroce ostruzionismo politico ci sono le nostre vite e le nostre esistenze.

È il momento di ascoltare la voce delle donne, della comunità LGBTQIA+, del mondo trans-femminista e delle persone con disabilità. Siamo stanchə di subire una narrazione violenta condotta da chi vuole avere la libertà di odiarci, di discriminarci, di picchiarci, di ucciderci e di invisibilizzare i nostri corpi e le nostre vite. Lo diciamo chiaramente: la violenza non è un’opinione.

Ci mobiliteremo perché sulle nostre vite, su diritto al lavoro, alla casa, alla salute delle persone LGBTQIA+ non faremo un passo indietro! Il DDL Zan nasce dalle richieste portate avanti da ben 30 anni, e oggi abbiamo bisogno di molto di più: dobbiamo segnare un cambiamento sociale e culturale, per il rispetto e la tutela delle vite di ciascunə. In Puglia abbiamo bisogno di una legge regionale di contrasto all’omolesbobitransfobia, che fornisca gli strumenti adeguati al nostro territorio per il contrasto alla marginalità sociale delle persone LGBTQIA+, in particolare nel mondo del lavoro, della formazione e per l’accesso al welfare territoriale. Chiediamo la stabilizzazione del Day Hospital per i Disturbi dell’identità di genere del Policlinico di Bari, perché venga fornita assistenza sanitaria gratuita, continuativa e di qualità alle persone T, nonché l’attuazione della delibera AIFA per la distribuzione gratuita delle terapie ormonali sostitutive.

"I #giovani sono vittime di una cultura deteriore,

"I #giovani sono vittime di una cultura deteriore, di una cultura assistenzialistica che non mette al centro il merito; questi giovani hanno paura di confrontarsi, li considero delle nostre vittime, di chi aveva la responsabilità e non l'ha usata nel modo migliore".

Così il Ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta a 'Il caffè della domenica su Radio 24 interpellato a proposito del no al concorso Ripam.

Dieci anni dopo dalla cosiddetta «Legge Brunetta», sono i giovani ad essere la categoria contro la quale Brunetta ritiene di dover puntare il dito, sono i giovani che “hanno paura di confrontarsi” attraverso un concorso pubblico.

Ma nella realtà dei fatti, il prezzo più alto dell’ultima riforma sui concorsi pubblici lo pagheranno proprio i candidati più giovani a causa della valutazione dei titoli e delle esperienze pregresse su cui si incardina la riforma (eliminando, dunque, la prova preselettiva).

Eppure, in Italia ci sarebbe davvero bisogno di assumere giovani nella pubblica amministrazione: la nostra PA è la più vecchia d’Europa, con un’età media di 52 anni e solo il 3% dei dipendenti sotto i 35 anni. A ciò si aggiunga che la nuova riforma rischia di tagliare fuori dai concorsi quasi 150mila giovani laureati under 30.

Ma non finisce qui: l’assenza pressoché totale di forme di welfare che tutelino la categoria dei giovani ci condanna sempre più ad un futuro di precarietà. Basti pensare che in Italia il tasso di disoccupazione giovanile si aggira intorno al 56,3% e se non si avvia un’inversione di rotta questo dato continuerà a crescere.

Per uscire dalla crisi serve un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato nella Pubblica Amministrazione e non solo, con concorsi accessibili anche e soprattutto per noi giovani, per ridare slancio al pubblico a partire da sanità, scuola, cultura, transizione ecologica, sviluppo dei territori.

A questo punto ci sorge spontanea una domanda: #Brunetta, ma di che giovani parli?

"È per questo che bisognerebbe educare la gente a

"È per questo che bisognerebbe educare la gente alla bellezza: perché in uomini e donne non si insinui più l’abitudine e la rassegnazione a rimangano sempre vivi la curiosità e lo stupore"

43 ANNI DOPO, ANCORA COL CORAGGIO DI LOTTARE.

Il 9 maggio 1978 a Cinisi, veniva ucciso dalla mafia Peppino Impastato, militante, politico comunista, impegnato nel fronte della lotta alla mafia, per volere di Gaetano Badalamenti.
Peppino Impastato risvegliava le coscienze attraverso Radio Aut, una radio autofinanziata da lui fondata.
L'assassinio rimase sin da subito nel silenzio a causa del ritrovamento, poche ore dopo, del corpo di Aldo Moro.

Le mafie costituiscono un fenomeno radicato e le organizzazioni mafiose controllano grandi pezzi del mondo del lavoro, ostacolano uno sviluppo ecosostenibile, si contrappongono ad un modello di crescita del territorio proprio laddove la presenza dello stato e le risposte ai bisogni dei cittadini sono manchevoli o assenti.

La risposta politica nella lotta alle mafie sta nel sostegno reale ai cittadini in difficoltà socio economica, nelle politiche giovanili che diano alle future generazioni formazione, opportunità e protagonismo, nella creazione di lavoro di qualità, cioè che veda garantiti, aumentati ed estesi i diritti e nella collaborazione tra la giustizia, le istituzioni e le forze sociali nella costruzione di una società giusta. Politiche giovanili e occupazione nel Mezzogiorno in particolare sono obiettivi da costruire attraverso una salda collaborazione tra la giustizia, le istituzioni e soprattutto le forze sociali nel sostegno alla popolazione.

Dunque la lotta alla rete mafiosa sia una lotta di rete politica che riparta dai territori, dal loro sviluppo e dalla valorizzazione dell'ambiente, dall'istruzione e dalla Conoscenza.

43 anni dopo abbiamo ancora il coraggio di lottare per una società più giusta e gridare che la mafia è una montagna di merda

A Peppino.

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